Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/314

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308 un uomo e una donna


grande foglio turchino sul banco, e rifaceva destramente il pacco. L’uomo riprese il suo involto; nel chinarsi gli sembrò che tutto il sangue gli andasse alla testa; allo stordimento di prima sentì seguire una rabbia cupa; non voleva esser giocato così, lui; non voleva perdere così, idiotamente, i denari guadagnati soldo a soldo da sua madre; aveva promesso a sè stesso di non sciuparli, no, perdio, e non li avrebbe sciupati. Poi si sentì triste: gli parve di essere tradito dalla sorte, dalla donna che non era vecchia e non comprava gli uomini, anzi vendeva loro il suo sorriso, dalla gente che la calunniava: e infine fu spinto dal desiderio di precipitarsi contro di lei, prenderla o almeno percuoterla col suo involto; ma appena fu dentro la bottega vide un uomo, senza dubbio un servo, coricato lungo la parete fra l’uscio e il banco. Subito si ritrasse indietreggiando come un ladro. La rabbia gli sbollì sotto la paura. Avrebbe voluto almeno fuggire, salvare il suo denaro, ma la vergogna a sua volta vinceva la paura. La donna era già di nuovo davanti a lui e gli offriva il pacco turchino.

Allora egli volle difendere almeno quello