Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/60

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54 la parte del bottino


— Alzati e vieni con noi.

Egli non si alzò. Ma il tocco della mano del malfattore gli aveva dato un tremito a tutta la persona. In fondo aveva sperato che lo lasciassero in pace, e d’un tratto invece l’abisso s’apriva sotto i suoi occhi. La visione della camera tranquilla del fratello s’era sommersa, ma la figura del giovane prete rimaneva lì, davanti a lui, ferma, e adesso lo guardava e gli rispondeva:

— Tu non andrai, Peu: lasciati meglio uccidere.

— Alzati, dunque! — ripetè l’uomo, e gli altri due gli afferrarono le braccia, uno per parte, come per aiutarlo ad alzarsi.

Egli pareva diventato di bronzo.

— Ma non vedete chi sono? — disse finalmente, ritrovando la sua fierezza. — Sono don Peu Maxia, il fratello del prete.

Le sue parole risonarono nel buio, andarono a sbattersi contro gli uomini come contro i tronchi dei castagni. Tutti siamo eguali, davanti alla necessità del male.

— Alzati, — ripetè per la terza volta l’uomo, conciliante e minaccioso nello stesso tempo. — Alzati.