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da far vedere fino alle gengive i denti che avevano qualche cosa di animalesco; poi sollevò una mano e spiegò le dita ad una ad una; e fino a cinquant’anni non c’era da protestare: sollevò l’altra e drizzò il pollice; — come, già sessant’anni, signora Palmina? — drizzò l’indice, drizzò il medio. — Ottant’anni? No, settantasette e qualche mese.

— Lei scherza, signora Palmina.

— Dio volesse. È che proprio gli anni ci sono: il segreto è che ho vissuto sempre qui, nella mia casa e nel mio podere, come le donne della Bibbia, secondo la legge di Dio, sempre lavorando oggi per domani e prevedendo ogni cosa. Ho preveduto sempre quello che doveva succedere, facendo di tutto per scongiurare i malanni; e se questi venivano lo stesso, li accolsi come ospiti, sgraditi ma sempre ospiti. Così non ho sofferto troppo: o se ho sofferto, poichè non sono di pietra, ho sempre detto a me stessa: Palmina, qui si tratta di credere che sei una donna di fegato, e di superare te stessa: e mi sono superata. Così, a sedici anni mi hanno fatto sposare un uomo anziano, che non mi piaceva ma era ricco. Io dico a me stessa: Palmina, hai sedici anni e lui quarantotto: morrà bene trent’anni prima di te, e tu potrai riprendere marito;