Pagina:Deledda - Il nonno, 1908.djvu/119

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ozio 117


fatto inconsciamente, come si sorride a un bambino: ma sentì che mentiva, che nascondeva a sè stessa una ragione inconfessabile.

La barca rimase tutto il giorno nel porto. I due pescatori anziani la volsero di fianco, la tirarono su coi cavi, ne lavarono la parte esterna. E lavorando cantavano.

Forza, giovani belli, forza!
Forza, giovani forti, forza!

Ed erano brutti e vecchi entrambi! Ma pareva si suggestionassero e si lusingassero con la loro cantilena.

I colombi, i gatti, il porcellino, restarono tranquilli entro la barca reclinata: solo il cagnolino abbaiava protestando. La giornata era calda, quasi estiva: verso mezzogiorno tutti i bambini ed alcuni ragazzi di pescatori che abitavano lungo il molo si riunirono sulla draga ancorata vicino alla banchina, si spogliarono, e prima di buttarsi nell'acqua si misero a giuocare, aggruppandosi, intrecciandosi gli uni con gli altri, agitando i loro corpi magri e scuri, e gridando come dannati; pareva una scena dantesca.

Anche Pasquale, il vecchio pescatore malaticcio, si avanzò fino alla banchina e stette a contemplare la scena. Poi si volse a Barbara e disse:

— Comincia presto l'estate per loro! E dire che stanotte pioverà!