Pagina:Deledda - Il nonno, 1908.djvu/141

Da Wikisource.

ballora 139


— Ah! ah! — Zio Matteu s’alzò, s’avvicinò alla parete, prese un canestro che stava attaccato ad un chiodo, lo guardò, lo riattaccò, stette a fissare il muro. Poi uscì dalla camera senza pronunziar parola.

Miale Ghisu ricevette un altro messaggio: «I fratelli Pintore ti proibiscono di ritornare nella loro casa».

— Salute a loro, — rispose il giovane, ridendo. E porse una zucca di vino all’uomo che aveva recato il messaggio. L’uomo bevette, e vedendo che il Ghisu accoglieva allegramente l’ambasciata, gli fece per conto suo una confidenza:

— Pare che la ragazza abbia cambiato idea: non vuole uscire di famiglia, vuol sposare lo zio.

— E lo zio?

— Lo zio vuol sposare la nipote.

— Buona fortuna, allora. Bevi, uomo!

E quando l’uomo fu partito Miale Ghisu fu tutto contento di non pensar più al come liberarsi della seconda fidanzata che lo aveva liberato della prima.