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muroso con loro. Forse Pasqua cominciava a capire qualche cosa, ma si guardava bene dal dirlo. Ecco, le era parso che l'uomo le facesse un tantino la corte! Egli la guardava fisso, quando gli altri non lo osservavano, e coglieva tutte le occasioni per rivolgerle paroline galanti.

Sulle prime ella si spaventò, ricordandosi che era nipote d'un vescovo e sposa da dieci giorni appena!

Le parve mostruoso che il giovane negoziante le dimostrasse tanta ammirazione; ma si guardò nello specchio, vide che era molto graziosa e pensò:

— Si vede che ai continentali piacciono molto le donne sarde.

D'altronde ella si credeva invulnerabile; e ricordava ciò che diceva spesso lo zio vescovo:

— Il merito del cristiano consiste nel resistere alle tentazioni.

Lasciamo dunque che il continentale guardi. I suoi occhi celesti erano così miti e dolci che non incutevano alcun timore. Se mai, egli era un adoratore timido e rispettoso. Inoltre, i due giovani sposi dovevano partire fra pochi giorni: forse non avrebbero più riveduto il loro amico.

Dal canto suo Elia incontrava gli occhi celesti ogni volta che sollevava i suoi dopo avere ammirato, lungo i marciapiedi, qualche bella figurina di donna. Egli ammirava specialmente le donne brune: con questo, forse, rendeva omaggio a sua moglie.