Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/139

Da Wikisource.

— 133 —


hai un serpente, in petto! Io non farò la fine miserabile che farai tu! Vattene!

Sebastiana strinse i pugni come per provare la sua forza; buttò il fazzoletto per terra e si slanciò su per i pochi scalini che la dividevano da Marielène, ma vide che questa, invece di aspettarla correva nello studio del padrone e staccava dal muro una pistola, ed ebbe paura e ridiscese di corsa le scale.

Sentì la rivale correrle dietro ansando e mugolando: diede un urlo di terrore e balzò fuori. Marielène chiuse la porta, e nel risalire le scale prese il fazzoletto come un trofeo di vittoria. Per il momento aveva vinto.

XIII.

La scena fra le due donne era stata così rapida che il Dejana aveva appena finito di spazzolare e ripiegare il vestito di Antonio Maria, e non aveva ancora indossato la sua giacca, quando Sebastiana rientrò affannata e gemente.

— Notalo bene! — ella gridò, allungando un dito verso la parete come per