Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/313

Da Wikisource.

— 307 —


Ella cominciò a tremare e ritornò nel cortiletto. Non era cosa che la riguardava? Ah, invece, le gambe le si piegavano e un’angoscia profonda le opprimeva il cuore. Nel vederla così turbata, la maestra credette che Predu Maria avesse commesso qualche mancanza talmente grave da farsi cacciar via dal suo posto, e corse da lui affannata; ma quando egli le disse che Bruno stava molto male e che bisognava avvertirne con prudenza Marielène, sospirò, sollevata.

— Meno male, meno male!

— Perchè meno male? — gridò Sebastiana. — Che vi ha fatto quel disgraziato? Andate, andate e avvertite sua moglie, che lo faccia venir giù, che lo curi, che smetta di pensare ad accumular denari e dia attenzione a quell’infelice....

— Eh, eh! Sebastiana! — disse Predu Maria alquanto ironico. — Perchè tanta agitazione?

— Perchè mi fa rabbia quella gente! Non pensano che ai denari.

— E lasciali fare! Non ci ammaleremo noi, per questo!

— Ma che ha avuto? — domandò la maestra. — Come devo dirle?

— Ma non lo so neppur io che diavolo ha avuto. Stavamo a discorrere; egli