Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/60

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VI.

— Buona sera, Papi, come va? — gridò lo speculatore, mentre Marielène gli toglieva dalle spalle il fucile e il cappotto bagnato; e battè famigliarmente la mano sulle spalle di Bruno. — Bravo! bravo! Pensavo a te.

Egli era così alto e corpulento che accanto a lui Bruno sembrava un fanciullo: il suo viso rosso, dal profilo duro, ricordava quello di Napoleone III; e nonostante il pizzo e i capelli bianchi egli aveva un'aria giovanile, e lo sguardo dei suoi piccoli occhi azzurri, fissi e quasi immobili, esprimeva la forza, la volontà ferma e palese del dominatore.

— Dunque siamo qui, — disse, sollevando una gamba perchè Marielène gli levasse gli stivaloni infangati, e fece un gesto per scansare Bruno che si offriva ad aiutarla. Erano faccende da donna, quelle!

Curva, col grembiale fra le gambe, ella si morsicava le labbra, e quando gli stivaloni caddero, ripiegandosi come stanchi,