Pagina:Deledda - Il paese del vento, 1931.djvu/197

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mi circonda, e, sempre più facendosi numerosa, diventa quasi folla.

Ne sono colme la veranda, la scalea, le loggie, la sala. Visi e visi, uno dietro l’altro, uno sopra l’altro, nei quali predominano i due tipi diversi di questa forte razza di sangue caldo, di carne muscolosa e sensuale, d’impeti sentimentali e generosi, e nello stesso tempo di carattere arguto e pratico: visi pieni, il cui colore acceso è smorzato dal biondo dei capelli e dall’azzurro verdastro degli occhi: visi acuti e bruni, con sagome quasi lineari, con vivi occhi neri: fra tutte, poi, si distinguono alcune figure moresche, con grandi capelli crespi, mascelle ampie, occhi divoratori; forse ultime discendenti di invasori barbareschi rimasti in queste fertili contrade marine.

Non senza un lieve sgomento di pudore, ma anche di vanità, mi accorgo che tutti guardano verso la mia umile persona: con curiosità, benevolenza, deferenza, ed anche una certa volontaria ammirazione. In fondo sento che questi omaggi sono offerti,