Pagina:Deledda - Il ritorno del figlio - La bambina rubata, Milano, Treves. 1919.djvu/43

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— Il bambino ha avuto ed ha ancora la febbre; devo dargli qualche cosa?

— Fa come vuoi.

— La farina è già lievitata: dobbiamo impastarla?

— Fa come vuoi.

Fa come vuoi! Un tempo Bona s’alzava prima delle serve e dava loro gli ordini e le sollecitava: tutto il giorno su e giù affaccendata a custodire la roba e far economia: adesso non si curava più di nulla: neppure l’oro, neppure il tempo avevano più valore per lei. S’attardava a letto, la mattina, andava a coricarsi dopo il pasto del mezzogiorno: sì, una cosa ancora aveva valore per lei: il sonno; e un’altra: i sogni; perché sognava sempre di lui, vivo, fiore e anima della casa; e lo vedeva tornare, in sogno, per non ripartire più, ed egli le diceva: ma perché vi siete tanto disperati? Ero disperso, ero prigioniero, ma vivo: come potevo morire quando sapevo che mi aspettavate?

Quella notte, il bambino smarrito si era mischiato ai suoi sogni un po’ febbrili: portava una lettera nascosta sotto le vesti: ma il sangue l’aveva tanto macchiata da renderla illeggibile. E oltre questo, egli aveva da dire qualche cosa a Bona: un segreto che doveva dire a lei sola; e