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Davide sosteneva: la febbre proveniva da cause interne: ad ogni modo era umano e prudente tenerlo lì finché non si fosse trovata una donna per bene a cui affidarlo.
Davide non replicò: e così fu deciso che momentaneamente il bambino restasse in casa. Allora il cieco si calmò; anzi parve cercar di sparire, per non dar noia alla padrona: andò lungo la parete; uscì nel cortile e per tutta la mattina nessuno più lo vide né si curò di lui.
Davide, intanto, e il brigadiere, erano andati via: il dottore invece, ritornato presso Bona, reclamava la tazza di caffè ch’ella un tempo ad ogni sua visita usava offrirgli.
Ella chiamò Albina: ma il dottore, sedendosi sulla panca vicino a lei, le batté una mano sulla spalla come per scuoterla dal suo torpore:
— Lo voglio proprio da voi; su!
Ella arrossì, un po’ irritata; ma subito si alzò e rimise la caffettiera ancora tiepida sul fuoco.
— Sembra ieri, — egli disse, — quando io venivo per vedere il vostro Elis: e ci venivo spesso, perché lo ingozzavate, gli consentivate ogni