Pagina:Deledda - Il ritorno del figlio - La bambina rubata, Milano, Treves. 1919.djvu/52

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abuso: o, per dir la verità, perché mi chiamavate ad ogni suo più innocuo disturbo; mi dava più da fare lui che tutti gli altri malati presi assieme. E con quanta lana lo avvolgevate, d’inverno; era un bel bambino, però! E bello anche da ragazzo.

Mentre il dottore parlava così, Bona si sentiva un sassolino nella gola: avrebbe voluto mettere del veleno nel caffè che gli offriva, eppure desiderava ch’egli proseguisse. Egli proseguiva; ma parlava di lei adesso.

— Avete l’ombra della morte negli occhi, Bona. Bona, su! Se non volevate soffrire, non dovevate godere: se non volevate perdere vostro figlio non dovevate farlo.

Ella scattò.

— Lei parla così perché figli non ne ha.

— Non ne ho, appunto, perché non ne ho voluto. Né moglie, né figli, né nipoti, né parenti. Solo! La vita bisogna prenderla così: o accettare i suoi beni e i mali che ne derivano, o nulla.

— Ma io non voglio più nulla: io non ho più nulla.

Egli tendeva l’orecchio per non perdere le parole di lei.

— Lo dite voi! E vostro marito non lo avete? E i vostri beni, i vostri parenti, la casa, i servi, non li