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derlo con le sue lagrime, ma se lo sentiva diverso, scorrerle dentro le vene, caldo, vitale.
La sua folle speranza la riprendeva tutta.
— Egli tornerà, egli tornerà. Se io prendo questo bambino per figlio, Dio mi compenserà col suo ritorno.
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Così il marito, di ritorno dal Consiglio, la trovò ancora nel cortile, col bambino, il “Mau„, la farfalla che si divertiva per conto suo intorno a loro.
Anche il cieco era venuto piano piano a mettersi in una piega del muro, cercando di non farsi vedere per non irritare la padrona, ma odorando ogni cosa. Il bambino, a sua volta, sentiva che Michele era lì, e tendeva a staccarsi da Bona; ma Bona, che s’accorgeva anche lei della presenza del cieco, provava un senso di gelosia e teneva il piccolo stretto a sè cercando ancora di farlo divertire col gatto.
Oramai però i due amici s’erano stancati di desiderarsi, e cominciavano anzi a guardarsi con ostilità. La coda del buon “Mau„ si gonfiava di stizza, le sue unghie apparivano e scomparivano