Pagina:Deledda - Il ritorno del figlio - La bambina rubata, Milano, Treves. 1919.djvu/67

Da Wikisource.

alle dolci zampette: finché cogliendo l’occasione della comparsa di Davide, col quale non aveva molta confidenza, s’allungò e sgusciò dalla mano di Bona.

Davide sembrava, al solito, di cattivo umore, cosa che, del resto, non impressionava più nessuno: piuttosto ci si sarebbe impressionati a vederlo di buon umore.

Ma anche lui non s’impressionò e finse di nulla, nel vedere Bona col bambino: qualche cosa però dovette passargli nell’anima perché si divertì a tormentare il cieco.

— Che fai lì in agguato? Pare abbi litigato con Dio tanto hai l’aria confusa.

L’altro non aprì bocca: potevano fargli quel che volevano, quel giorno, tanto era contento, d’una gioia un po’ dolorosa di innamorato che è pronto a sacrificare anche il suo amore, purché l’oggetto amato sia felice.

Davide s’avanzava guardando il suo orologio.

— Lo sai, moglie mia, che ora è? Manca un minuto a mezzogiorno. E le tue padrone ancora non hanno preparato la tavola.

Bona fu pronta ad alzarsi, sorreggendo il bambino.

— Ah, ah, siamo già calzati! Bisogna camminare, dunque. E parlare anche.