Pagina:Deledda - Il ritorno del figlio - La bambina rubata, Milano, Treves. 1919.djvu/84

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rosso: la sua testa mi stava davanti agli occhi come quella del serpente tentatore.

Ancora a ricordare quei momenti vedo tutta la mia vita ricoperta di un velo rosso.

Nulla forse sarebbe accaduto, io me ne sarei tornato triste e inquieto ma ancora innocente a casa della zia, se il diavolo stesso non avesse spinto la ragazza sui miei passi.

Io m’ero alzato, ancora stordito dal vino e dai mali sogni, e andavo lungo la siepe, guardando dal di fuori il mio terreno. Era una vera sterpaglia, e i cespugli fioriti della ginestra e i rovi coperti di rose canine non confortavano col loro colore e il loro profumo la mia disillusione: arrivato all’angolo ove la siepe svoltava vidi che era stato aperto un varco, richiuso poi con dei rami che si potevano smuovere. Qualcuno doveva entrare ed uscire liberamente nella mia possessione: a che farci non sapevo; non c’era nulla da prendere; tuttavia l’istinto della proprietà si risvegliò in me, e con esso il dubbio che il platano fosse stato tagliato non per ordine, ma ad insaputa di mio padre, da qualcuno che