Pagina:Deledda - Il segreto dell'uomo solitario, 1921.djvu/48

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Eppure la solitudine intorno non si smuove: passano i giorni e tutto sembra come prima della costruzione della casetta.

Nel giardino caldo, ove i frutti maturano rapidamente, grava un’afa umidiccia che ricorda davvero i paesi tropicali. Solo la contadina stanca e sudata, dimagrita dalla fatica e dal caldo e da una sofferenza che invano ella tenta di nascondere, riappare di tanto in tanto in quella solitudine.

L’uomo comprava la roba ch’ella portava, ma non le dava più confidenza: solo, a volte, pareva aspettasse da lei notizie di qualche cosa. Ed ella gli raccontava della gente della casetta.

— Gente che sta bene, dev’essere. Lui è un medico: che malattia abbia non si capisce. Io non l’ho ancora veduto. Lo tengono sempre nelle camere di sopra, o nella terrazza dove hanno messo una tenda grande come una vela. La signorina bada sempre a lui. La serva mi disse che il padrone è paralitico, ma che c’è speranza si possa