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Biglietto per conferenza 127

malizia. E appunto per dimostrare a sè stessa che male non c’era, e per dare una lezione al marito, decise di andare e poi raccontargli tutto.

Ci andò, senza affrettarsi, all’ora indicata. Se non trovava posto tanto meglio, sarebbe tornata indietro: e poi in certi posti è più aristocratico arrivare tardi.

Eppure quando arrivò, la sala era ancora quasi vuota: solo alcune vecchie signore straniere e alcuni piccoli uomini gialli con gli occhi obliqui sedevano compunti e quasi tristi nelle prime file delle sedie: e pareva che tutti meditassero qualche cosa di religioso guardando sulla tavola in alto per il conferenziere un mazzo di tulipani e un bicchiere pieno d’acqua.

Ma quello che la colpì come un pugno alla faccia, fu, nel volgersi per scegliere il posto che le sembrava migliore, lo sguardo del povero Marchini. Egli l’aveva seguita davvero, e vista la poca affluenza degli invitati, l’usciere gli aveva permesso di entrare senza biglietto.