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218 il sigillo d'amore

donna inghiottiva la saliva come dopo aver bevuto la purga. Meno male che le anatre lo circondavano gracchiando, sempre più strette ed espansive. Era a chi più poteva metter su il becco verso le mani e il petto di lui; una gli si slanciò fin quasi al viso. Pareva volessero baciarlo. Oh, come già dimostrarono di volergli bene. Ma lui non si scomponeva; sapeva che era il suo pezzo di pane ad attirarle.


*


E andò via con loro: fuori sull’argine ebbe la tentazione di recarsi con loro verso casa: si avvide però che la padrona lo osservava e tirò dritto. Tirò dritto per modo di dire perchè le anatre, perduta la speranza del pane, si allontanavano da lui e tendevano a sbandarsi. Ed era un gran da fare, correndo da una parte all’altra con la fronda su e giù, per riunirle; poichè sebbene paressero sciancate e stupide, esse camminavano rapide e con pretese d’indipendenza; solo una, che rimaneva in coda al branco, si metteva ogni tanto giù accucciata per terra perchè era zoppa davvero.

Come Dio volle si andò giù dunque per l’argine, fino al prato in riva al fiume. Pino respirò, e le anatre gracchiarono di gioia ten-