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altri borghi lontani apparivano come greggi dormenti, nei paesaggi cinerei: le montagne dell’orizzonte s’ergevano come un’immensa muraglia di bronzo, su quell’ardore di cielo che verso est e nord s’illanguidiva in vaporosità di perla.
Il fuoco guizzò scoppiettando; un denso cirro di fumo roseo punteggiato di scintille d’oro s’alzò tortuoso, poi s’abbassò e si sparpagliò sulla cascata del bosco; la fiamma gettava sprazzi di luce rossa sulle roccie circostanti.
In piedi qua e là sulle roccie, le figure dei villeggianti campeggiavano come statue sui piedistalli di granito: il cagnolino nero fermo sulle esili zampette, proprio sulla cima più alta abbaiava da lontano contro la fiamma, e Paska attirò Basilio dietro una sporgenza di rupe.
Il chiacchierìo delle donne, le grida dei bimbi e degli uomini ritti presso il falò coprivano la loro voce.
— Ancora qui sei? — ella disse beffarda. — Ti avevo perso di vista. E se il padrone ti cerca?
— Non mi trova!
Basilio la fissava arditamente, esasperato dal dispetto e dall’inquietudine.
— Dunque, chiacchieriamo. Cosa è, co-