Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/160

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che gli sferzava la nuca, per un angoscioso senso di paura.

Non sapeva come era arrivato fin là, nè che cosa avrebbe detto alla ragazza; ma l’idea di non picchiare a quella porta e di andarsene senza veder Paska non gli passava neppure nella mente.

E picchiò, stringendo nel suo il pugno di ferro pendente sulla porta. Come era freddo quel pugno!

Il suono echeggiò nell’interno della casa: un cane abbaiò, un passo svelto risuonò nel corridoio. Basilio riconobbe il latrato del cagnolino nero, indovinò di chi era il passo, e si ritrasse palpitando di gioia e di paura.

— Chi è?

— Io.

— Chi, tu?

— Io, Basilio.

La porta stridette e Paska apparve premurosa e stupita.

— Sei tu? Cosa vuoi?

Cosa voleva? Egli non rispose. Voleva vederla, sentir la sua voce, appagare lo struggente desiderio che da quattro lunghi mesi lo tormentava. E Paska, come tutte le donne davanti all’uomo che le desidera, diventò seria e quasi triste.