Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/18

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rabeschi di sole, qualche grido di gazza, qualche picchio di accetta ripercosso da due, tre, quattro echi. Poi ancora la salita, ma dolce, molle di felci fresche.

Guadagnata anche questa, il pastore incontrò alcune donne e fanciulli che scendevano carichi di sacchi di carbone. Fermò il cavallo per lasciarli passare. In quel tratto il sentiero serpeggiava fra rupi aride, e il sole batteva già caldo sul terreno sassoso e privo d’alberi.

La montagna appariva improvvisamente desolata; era un adeguato sfondo al triste gruppo di quelle donne lacere e scalze, con la testa conficcata nei gravi sacchi neri; di quei fanciulli che scendevano curvi sotto l’enorme carico, con le manine nere penzoloni, la testa tirata indietro dalla corda dei sacchi, e gli occhi e la bocca spalancati per il calore e la fatica. Donne e fanciulli scendevano cauti, silenziosi, coi visi rossi lucenti di sudore, e gli occhi nuotanti in un sogno di dolore malvagio. Vedendo il pastore, tranquillo e seduto a cavallo, lo invidiarono, e glielo dimostrarono gridandogli rudemente di scostarsi, aizzando il cavallo e imprecando.

Due donne, rimaste ultime, gli si fer-