Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/183

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da Nuoro salivano, spezzati e sottili, i rintocchi delle campane: sul freddo candore dell’orizzonte le montagne sorgevano livide e il mondo intero sembrava morto.

Arrivato a Riu de Senna si fermò un momento; si sentiva la gola arsa, gli pareva d’aver la febbre. Trasse il grappolo dell’uva, e siccome in fondo alla bisaccia s’era sporcato, si curvò e lo immerse due volte nel ruscello; poi lo sollevò all’altezza del viso e cominciò a piluccarlo. Ogni acino, giallo, diafano e lucente come una perla, rifletteva il suo volto con i lineamenti comicamente deformati; ed era dolce come la goccia del miele fresco; ma non bastava, no, per dissipare l’amaritudine del suo piccolo cuore.


IX.


Quando giunse all’ovile i padroni si disponevano alla partenza; Melchiorre spiava il suo arrivo, già incollerito per il ritardo.

— Potevi attendere ancora un po’, vol-