Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/212

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loro malcontento, ma non se lo comunicavano.

Melchiorre si sentiva forte e rassegnato nella sua tristezza; il passo era fatto, e sebbene egli non amasse la nuova fidanzata, era deciso a sposarla. Ma a misura che i giorni passavano, un vuoto triste e caliginoso come l’orizzonte allagato di nebbia stendevasi attorno di lui: l’anima vi nuotava, rassegnata di quella fosca rassegnazione che dà la perdita d’ogni speranza; ma se durante le pratiche di zia Bisaccia egli era stato sostenuto dal desiderio di far dispetto a Paska col suo nuovo fidanzamento, ora, compiuto questo, i ricordi gli tornavano insistenti, con insidiose tenerezze, con tumulti di sdegno contro sè stesso che non sapeva dimenticare.

Paska era malvagia, era maligna e leggera, era una donna perduta: ma poichè ella non poteva più appartenergli come moglie, tutto questo non gli recava più ira nè dolore.

Ricordava di lei solo la creatura bella e affascinante, che possedeva la malefica potenza di far perdere il senno a chi l’avvicinava: e in questo morboso ricordo si smarriva con l’angoscia nostalgica di