Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/323

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palla ti trapassi la ghetta, Antine; ed io che santo sono?
(S’ode battere al portoncino: tutti tendono l’orecchio; Antine balza in piedi).

Zia Sabina (gridando, dalla porta). Chi è? (Nessuna risposta).

Zio Mauru. Non aprite il portoncino: chi vuole entrare passi dall’altro portone.
(Battono ancora).

Zia Daniela. Antine, va a vedere chi è.

Antine (traballa, ha paura). Datemi un fucile; datemi uno spiedo: voglio sparare, voglio infilarli....

Pedru. Vado io; non c’è bisogno di tanto armamento.

Zio Mauru. Sarà qualche mendicante.
(Pedru esce, seguito da zia Sabina: Colomba guarda alla porta: tutti hanno una vaga paura).

Il Cavaliere. E voi vivete sempre in queste ansie? E voi avete paura anche quando, la sera, qualche mendicante batte alla vostra porta? E con tutto ciò rinunziate alla pace?

Antine (all’ospite, violentemente). Tacete, perdio! Io sono un ubbriacone, e posso essere ubbriaco anche ora.... ma