Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/324

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le vostre parole mi richiamano in me. Tacete, se non volete che vi manchi di rispetto!

Il Cavaliere. Più di così? Pazienza! Cristo sofferse di più!

Antine. Perdonatemi; ma voi sapete già che certe parole qui non si devono pronunziare. Non vedete la macchia di sangue che arde su questo focolare? A voi pare fuoco, ma è sangue....

Il Parente. O vino....

Zia Sabina (rientrando). È un vecchio mendicante di passaggio, che augura buona notte agli sposi.

Antine. Ah, aspetta, rana! Credete che sia davvero un mendicante? Se lo è, peggio per lui! (Esce nel cortiletto: s’odono grida).

Zia Daniela. Dio mio, che è?

Colomba (dalla porta). Quel diavolo di Antine; ha dato una moneta al povero, ed ora lo bastona.

Zio Rajmondo. Ah, egli è ben nipote di zio prete! (Pedru rientra, trascinando Antine che ride rumorosamente).

Zio Mauru. Come sei vile, nipote mio! Hai bastonato un povero, un viandante; l’immagine di Gesù Cristo.