Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/30

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— Vattene, — disse Francesca scuotendo la cartolina come per scacciare le mosche; — allora potresti fare l’impiegato, non il servo.

— Meglio servo che impiegato. Se non altro mi sazio di latte e di carne d’agnello.

La madre, che rimpiangeva sempre l’assenza del suo Luca e la stoltezza di lui a non voler fare il proprietario, gli diede ragione.

— È vero. L’impiegato è servo anche lui e non si sazia mai di nulla. La sua casa è vuota, ed egli deve comprare la roba a libbre, mentre noi invece abbiamo ogni ben di Dio a portata di mano.

Francesca replicò storditamente:

— I proprietarî; non i servi.

Allora Luca allungò il collo, sollevò la testa come una pantera, e disse con fierezza:

— I servi dei proprietarî sono più ricchi dei padroni stessi. E se noi non vi serviamo, voi non siete buoni a niente.

— E vattene, — insisteva Francesca, incalzandolo con la cartolina in mano: e pareva lo scacciasse davvero.