Pagina:Deledda - L'argine, Milano, Treves, 1934.djvu/81

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impresa, come si combatte, non so, per la fondazione di un ordine religioso, o per un’idea politica; e mi vergognavo della mia incertezza e quasi della mia soggezione davanti a un uomo che certamente non poteva capirmi, quando le sue parole mi diedero, di fronte a lui, un senso di sollievo.

Porgendomi il calice con la bevanda chiara, e accompagnando l’offerta con un sorriso cordiale, disse:

— Indovino lo scopo della sua visita: ma nulla so dirle ancora circa le probabilità del suo progetto. Ad ogni buon fine, domani vedrò l’ingegnere del Genio Civile, anche per definire altre questioni, e lo solleciterò. Anzi sarà bene che lei si metta in diretta comunicazione con lui: è un bravo uomo, retto, funzionario dello Stato fino alla radice dell’anima. Oh, e adesso devo dirle un’altra cosa: oggi stesso io ho intenzione di scrivere al prefetto, rassegnando le mie dimissioni da podestà.

Non domandai il perché: ma egli venne spontaneamente incontro al mio curioso interesse.

– Le avranno forse detto, poiché tutto si sa, in questi piccoli paesi, anche quello che non risponde a verità, che io sono uno studente, e come tale, sebbene abbia varcato pur troppo la trentina, ancora una testa matta, per non dire assolutamente uno scapestrato. Ma come si fa a