Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/79

Da Wikisource.

— 71 —

anche di lì fosse già passata la morte. Adesso zio Taneddu rientrerà, coi buoi bagnati, col cappotto bagnato, e non troverà neppure fuoco da asciugarsi. E la povera malata, adesso che ha bevuto l’acqua, morrà. Lui riprenderà certo moglie: un massaio non può stare così solo come una fiera nel bosco.

— E se lo sposassi io? I padroni coi padroni, i servi coi servi....

Sollevò il viso verso la botola, e ricominciò a ridere. Le pareva di beffarsi di zio Taneddu, che era già anziano, per lei, piccolo, con la barbetta rada, rossiccia, a punta come quella del diavolo; ma in fondo pensava che era il contadino che seminava più grano, di tutti i contadini del vicinato; e non beveva, non parlava molto, ed era l’unico che non bastonava la moglie. Eppoi si stava vicini alla casa dei padroni.

Piano piano, per non farsi sentire, rimise qualche altro oggetto in ordine: c’era di tutto, nella piccola cucina; pentole, taglieri, caffettiere; dentro il forno stava ancora ad essiccare un mucchio d’orzo per il pane che la povera malata non era riuscita in tempo a fare. Speriamo si alzi presto, la povera malata, se no, faccia il Signore la sua volontà. Attraversando in