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118 due miracoli


Aveva già fatto testamento, in favore della Chiesa del Miracolo, e pregava dì e notte la dolce Madonna perchè le donasse un po’ di pace, un po’ di riposo; ma, ripetiamo, sempre invano.

Dopo sedici mesi dal terribile avvenimento, essa spasimava ancora, nè l’idea che Sadurra conduceva una vita stentatissima, nè la soddisfazione di aver brutalmente, più volte respinto le sue proposte, di pace e di perdono, la consolavano.

Saliva dunque lentamente per il sentiero che conduce alla chiesa, col rosario di madreperla in mano. Benchè a Bitti le vedove, dopo un certo tempo, indossino vesti di colore, — contrariamente a quasi tutto il resto dei villaggi sardi, — zia Batòra era vestita di nero, sempre. Persino la sua lunga cuffia, celata dalla benda, era di stoffa nera, con una croce di trina d’argento sulla sommità, — forse un segno misterioso di cui solo zia Batòra sapeva il simbolo. Il corsetto, aperto davanti, lasciava scorgere la camicia ricamata, — la sola cosa elegante che abbia il costume di Bitti, — e al disotto delle