Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/104

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con l’intenzione di non attraversare la strada: si divertiva anzi a guardare i gruppi di gente ferma ad aspettare il tranvai e, quando questo arrivava, a vederne la discesa e l’assalto dei passeggeri, le gambe ben calzate delle donne, i loro visi dipinti, le coppie che proseguivano il loro viaggio a piedi.

Ecco appunto una bella coppia classicamente moderna e cittadina, che balza ridendo sul marciapiede e cammina davanti a lei che ne rimane come abbagliata. L’uomo è alto, giovanissimo, bianco e biondastro, vestito tutto inappuntabilmente in grigio: la donna è piccola; sembra una bambina, ma una bambina perversamente precoce: magra, vestita di verde, con gli occhi verdi rifulgenti nel viso truccato in pallido, e che ricorda alla sposina campestre la perfida mantide religiosa che saltella intorno al maschio bonaccione. Ma in fondo ella l’invidia e l’ammira. Ecco una donnina che si gode e si godrà la vita in tutti i suoi sensi: che non avrà mai figli, e denari sempre; e mai invecchierà. Tutte le cose belle saranno sue: e Dio sa com’è bella la sua casa.

A questo pensiero la sposina trasalì: ricordava la sua casetta lasciata sola, con le piccole cose che aspettavano il suo ritorno; il sole che scivolava piano piano dalla camera da letto, quasi gli dispiacesse di andarsene; la cucina silenziosa, il fuoco spento: e le parve di commettere peccato e offendere Dio seguendo con cattivi pensieri