Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/144

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assieme nello stesso rango d’umanità povera e quindi fraterna.

Tuttavia accigliato, palpò la borsa, la guardò sotto e sopra come una scarpa da rimontare: gli parve un lavoro un po’ difficile per lui, ma non lo disse.

— Per quando le occorrerebbe?

— Possibilmente per domani mattina. Serve a mio figlio, per la scuola.

— La scuola?

Ella sorrise, con dentro gli occhi azzurri la fiammella di riflesso di quelli meravigliosamente ingenui di lui.

— La scuola la va a fare lui. Filosofia e lettere, in un Liceo — aggiunse, per intendersi bene.

*

Egli lavorò tutta la notte; e gli pareva di disfare e rifare finalmente il mondo a modo suo, come aveva sognato. Sentiva che anche dentro la vecchia pelle del suo corpaccio, il mondo si rinnovava: lo scompartimento dove si nascondevano i cattivi documenti veniva soppresso: eppure non intese bene lo scopo di tutto quel lavorìo se non quando, nel raggiante mattino di ottobre, vide il giovine con la borsa sotto il braccio, passargli davanti come un fante in corsa di battaglia, e lo seguì con gli occhi velati di lagrime.