Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/152

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gita di casa per i maltrattamenti della matrigna e andava al paese vicino in cerca di servizio.

— Racconta tu, adesso.

Ella raccontò, scaldandosi le mani al fuoco: e un po’ rideva, un po’ si rabbuiava anche lei, dicendo che l’uomo l’aveva presa sul carrettino promettendole di trovarle quella sera stessa servizio.

— Non ho pretese; purchè quell’arpia della mia matrigna non sappia dove sono.

— Opera di carità — proclamò Bernardone. — Dov’è lo spiedo? Eccolo qui. E poi ci avrai pure un sacco, per questa disgraziata.

Adesso era il vecchio, che lasciava dire e fare. Sentiva l’aquila squittire tra il rombo del vento e gli sembrava il grido della propria coscienza. Ma sperava che non si trattasse di una ignobile farsa e ne aspettava la fine. La fine fu brutta. Poichè l’oste, dopo che con la compagna ebbe mangiato e bevuto, cercò il sacco, prese la candela, e dichiarò che avrebbe insegnato alla ragazza dove andare a dormire.

Camere a loro disposizione ce n’erano tante! Ed invano Elia s’illuse ancora aspettando che l’uomo ricomparisse. Si rimise a rileggere la spiegazione del Vangelo, si rimise a bere, ma non trovava pace. E l’aquila era scesa e picchiava alla porta stridendo come una civetta. Egli aveva paura: si accostò alla porta e tentò di scusarsi.