Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/234

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di un’attrice che s’investe fino al cuore della passione di un’altra donna. Ma questo finì d’irritare l’uomo.

— Da bambina? Ma brava! Ah, già, ricordo: Alessandra Porcheddu aveva dodici anni quando prese parte al branco dei nostri servi. Era bellina, alta già, fresca e acerba come una noce verde. Io ho tentato di possederla. Ella ha gridato; poi è andata a raccontare tutto a mia madre: la quale ha preso a proteggerla, l’ha salvata dalle mie granfie e, appena l’età lo ha permesso, l’ha fatta sposare con un servo pastore. I due sposi hanno poi emigrato e adesso vivono qui. Fino allo scorso anno io ho sempre tentato invano di aver Lisendra: per questo forse mi vuol bene? Per questo? — egli insistè brutalmente.

— Forse anche per questo.

— Sarà, ma io, reverendissima madre, io non ci credo. Credo piuttosto ad una speculazione. Il forestiero è qui, il micco è qui. Si sa che ha bisogno di un miracolo, e si tenta di combinarglielo. Egli tirerà fuori il portafoglio, e farà delle offerte vistose, che in apparenza saranno per qualche chiesa, o per le Missioni, ma che in realtà andranno in tasca ai santi e ai loro sensali. Ma io non sono Pe-lang, reverendissima madre; io non sono stato mai un brigante; e se Dio ha da aiutarmi lo faccia direttamente.

La donna non rispose, non si sdegnò; solo