Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/8

Da Wikisource.

— 2 —


Anche sul viso appassito di mio padre si spande un’aria giovanile; e piccolo come egli è, stretto alle braccia dalle mani del futuro genero alto più di lui di tutta la testa, sembra un fanciullo. Infine, il mio fidanzato è in mezzo a noi come l’albero sopra i cespugli, come una divinità sopra i suoi adoratori: e io penso che basterebbe un suo cenno perchè tutte le cose intorno, nel disordine delle stanze, si mettessero a posto da loro.

*

Tutti insieme andiamo a visitare il salotto da ricevere, lo studio del babbo, e anche la cucina dalla quale, per la scaletta di una piccola terrazza, si scende nel giardinetto. La cucina, tutta moderna, verniciata d’un bianco brillante sul quale risalta meglio il blù dei recipienti smaltati, con quella terrazza aperta sul verde, piace al mio fidanzato; ma sopratutto gli piacciono le camere del piano superiore, le cui finestre sono altrettanti quadri di paesaggio: quello della mia camera, con uno sfondo di cielo rosso e inciso su questo un profilo di monti lilla, sopra il verde acceso delle quercie di un ciglione, egli dice che sembra un paesaggio nordico estivo.

La carta della mia camera è di un lieve azzurro tutto ramato d’oro, e dà un tremolìo agli occhi