Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/101

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— E perché no, se ti fa piacere?

Senza rispondere ella riportò in cucina il vassoio, poi tornò, mandò via il gatto importuno e sedette rigida accanto a Serafino.

— Tu hai voglia di scherzare, oggi; segno che stai bene: e questo mi fa davvero piacere: ma non parliamo più delle idee di tuo nonno. Tu stesso, se ricordi, me lo avevi promesso.

— Ma anche tu, adesso, stai bene, Concezione: sembri un’altra. Dio ti conservi fino alla più tarda vecchiaia. Non c’è quindi ragione che tu non pensi al tuo bene. Come amico tuo e di tua madre, come uomo e come sacerdote, io desidero che la tua vita non trascorra così, triste a te, inutile agli altri. Il mio dovere è di consigliare il bene alle anime che mi circondano: e tu sei una fra le predilette, perché capisco che meriti una sorte migliore di quella che la tua fantasia vuole crearti. La donna è fatta per sposarsi, per crearsi una famiglia, compiere il proprio ciclo, come lo hanno compiuto le nostre madri e le nostre nonne.

— Ma sta zitto, — ella disse, cercando di prendere la cosa alla leggera; — non devo poi sposarmi per forza, con uno che non amo.

— Non è vero. Ammetto che tu non voglia sentir parlare dei miei fratelli; e se te