Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/103

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donna, nel nostro paese, che la voce pubblica dice figlia di tuo padre. Uomo buono era tuo padre, ma ignorante e di poca religione vera, come la maggior parte degli uomini incolti abbandonati a se stessi. Egli ebbe questa figlia da una serva, e non se ne curò: chi è il paesano benestante che non ebbe relazioni con donne facili, e non lasciò qualche bastardo sperso per il mondo? D’altronde la madre della bambina aveva relazioni con altri uomini; e neppure lei si curò dei suoi diritti. Crebbe, la ragazza, sotto il cattivo esempio della madre e, morta questa, ne seguì la via. Adesso vive in una sua casetta quasi nascosta in mezzo a un orticello, che, a vederla, sembra un nido di pace e di virtù, ed è invece un covo di serpi. Ho qualche volta tentato di rimettere la donna nella buona strada, ma inutilmente. Essa è contenta della sua mala sorte; è anche, come tutte le sue pari, una squilibrata e irresponsabile; io non dispero, col tempo, di richiamarla in sé; ma intanto non posso nulla: troppo grandi sono le forze del demonio.

— Lo so, — disse Concezione mortificata e dolente; — è una storia che da lungo tempo ci umilia, me e la mamma. Lo so; e poiché, né vivo mio padre, né dopo la sua morte, anche noi nulla abbiamo potuto fare per porre