Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/180

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falco che all’alba poteva piombargli addosso e cavargli un occhio, la distese su quel corpo immobile e freddo, avendo cura di metterla alla rovescia, dove il colore si confondeva con quello delle pietre, del musco, delle erbe intorno; e pensò ancora una volta al Santo Sepolcro, con un Cristo momentaneamente morto, che però sarebbe presto resuscitato.

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Anche il primo pensiero della madre, appena si alzò, fu di andare a vedere se il disgraziato era vivo o morto. Poteva essere l’una o l’altra cosa, poiché quando lei andò ad esplorare il luogo lo trovò deserto, e neppure l’erba, che l’alba aveva risollevato come un bambino dormiente, conservava tracce di lui. Meglio così: ed ella tornò alla sua diletta caffettiera, alle sue care galline, che già annunziavano al mondo di aver fatto l’uovo. Adesso era Concezione, che pareva caduta in un sopore letargico, come nella malattia del sonno; e quando la madre andò a chiamarla, a sole già alto, rispose con un mugolìo lamentoso, poi si riaddormentò.

Era il giorno centrale della festa di San