Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/240

Da Wikisource.

— 234 —


— Della balia?

— Proprio della balia. Raccontava mia madre che avevo appena una settimana e già, quando la donna veniva, poiché non era fissa in casa, io ne sentivo il passo e aprivo la bocca come un uccellino. E quando crebbi, in verità, me ne innamorai proprio: era una bellissima donna, perbacco, bruna, alta, con certe trecce simili a quelle delle antiche damigelle che le lasciavano pendere dalla finestra perché l’amante vi si potesse arrampicare.

Concezione rise tanto che dovette piegarsi per smettere: e nell’atto si ricordò del suo male e s’irrigidì: che le importava, infine, di tutto questo? Del vecchio, dal quale aspettava notizie più precise di quelle che sapeva, e dello stesso Aroldo, ora che lo sapeva vivo e salvo?

Ma era il dottore stesso che voleva chiacchierare.

— Sono stato a visitare il povero Serafino. Non che ci sia andato di mia spontanea volontà, poiché io non uso cercare i malati; ma fatto chiamare da lui. È davvero in uno stato pietoso, ed ha pochi giorni di vita: il suo spirito è vivo, però, vivissimo, come una fiamma che sta per spegnersi e divampa più alta, pronta al volo nel nulla. Si direbbe che egli è felice: e lo è infatti, poiché sola cosa vera-