Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/68

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camino di Concezione per sostenere la speranza dell’uomo solo e straniero. Senza cercare oltre di nascondersi, egli penetrò nell’orticello e si avvicinò alla porta: era chiusa, tiepida però del calore interno, e dalle fessure usciva il profumo del caffè. Egli lo fiutò, come quello di un fiore; avrebbe voluto inginocchiarsi sulla soglia, come il pellegrino davanti al santuario chiuso: poiché era quello il suo rifugio, la sua sosta, la sua gioia nella vita. Picchiò, una, due, tre volte, con la nocca delle dita intirizzite: le donne non rispondevano, intente a rifare assieme il loro vasto letto; ma per loro rispondeva la porticina, e pareva volesse aprirsi da sé per lasciarlo passare.

Pazienza, Aroldo, oggi è proprio la giornata delle contrarietà; tutto però si vince, con la pazienza, la buona volontà e soprattutto con la forza dell’amore. E così, dopo qualche minuto, venne ad aprire Concezione in persona: spalancò gli occhi, nel vederlo, in apparenza contrariata; tuttavia egli vide la scintilla di gioia che le brillò nella pupilla nera, dove si rifletteva l’immagine innamorata di lui, e non si disarmò se ella, quasi sbarrandogli il passo, esclamò:

— Così presto? Che vuoi?

Egli avrebbe potuto rispondere che altre