Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/69

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visite c’erano già state, prima di lui; si contentò invece di sorridere, e trasse dalla tasca l’involto che la gonfiava.

— Sono stato alla vostra messa, Concezione. Oggi è la tua festa. Prendi.

E poiché ella non prendeva, ma anzi respingeva con ostilità il dono, egli assunse un’aria desolata di bambino pronto a piangere: e se non lo fece davvero, fu perché, sopraggiunta la vecchia, lo salutò benevolmente e prese lei l’involto.

Tutto era buono, in quei tempi avari, quando la Banca diminuiva disastrosamente l’interesse dei depositi, e Concezione non poteva più lavorare: e il tempo minacciava la neve.

— Entra, entra, figlio: tu sei sempre il benvenuto.

Egli entrò, guardingo, come un gatto in casa altrui: avrebbe voluto sedersi nell’angolo dietro la porta, come il vecchio Giordano; ma la vecchia lo spingeva verso il camino.

— Non abbiamo finito la tua porchetta che già porti altra roba, sciupone che sei. Che cosa c’è qui? Ah, del formaggio, e buono anche. Ebbene, oggi si fa festa: vieni a mangiare con noi, a mezzogiorno: ti farò i maccheroni.

Egli stava in piedi, a testa china, davanti