Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/126

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si e tinti dei colori più vivi e diversi, il rosso accanto all’oro, e il violetto al verde smeraldo.

E oro e rosso di rubino, e oro e viola e verde e bianco di maiolica sono nella seguente vetrina del fioraio, a rallegrare gli occhi di chi guarda; ma qui anche è pericoloso fermarsi, perchè il profumo dei garofani d’estate fa pensare a qualche notte di voluttà, o almeno ai sogni delle donne sulle terrazze festonate di stelle.

Cammina, cammina, donna, e non ti fermare più neppure davanti a quel firmamento brillante di tutte le costellazioni e di tutti i colori dell’iride che è la vetrina dell’orefice: tu non hai da desiderare niente, lì, perchè nessuno di quei gioielli è più bello del tuo.

Eppure si fermò, per la rivelazione improvvisa di quello che l’aveva spinta a uscire di casa. Sapeva finalmente dove voleva andare, e poichè era un luogo alquanto distante aspettò il tram e vi salì.