Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/127

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E d’un tratto si sentì felice: seduta accanto allo sportello aperto, vedeva sfilare i palazzi e i giardini in uno sfondo arioso e fresco: a momenti un alito di vento penetrandole fino ai capelli le dava l’impressione che il mare fosse lì in fondo alla strada sulla quale il tram scivolava con la velocità imprudente di un monello; e qualche cosa di indefinibilmente dolce le rinfrescava l’anima e il viso e le mani che stringevano la borsa.

Mai la città le era apparsa così bella, così sua: sentiva di stringerla in mano come la sua borsa: e guardava senza invidia, anzi con gioia, i grandi palazzi con le loggie rosse di geranî e di garofani; anche lei aveva ville e terreni e denari, e mai si era sentita ricca quanto in quel giorno.