Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/202

Da Wikisource.

— 192 —

circondavano tutto questo lato della villa; e sulla balaustrata più alta ella vide qualche cosa di più lieto e candido ancora dei colombi in amore: i pannolini della neonata tesi ad asciugare.

Ma si ritorse subito contro il suo turbamento; non voleva commuoversi oltre: la stessa ebbrezza che le dava il mattino, e quella grandiosità della solitudine, le facevano parer più bella la sua libertà. E voleva salvarla, la sua libertà, come la vita stessa, a costo di tutto.

E si ripiegò su sè stessa, aprì sul grembo la borsa, trasse la collana, la stese sulle sue ginocchia per scaldarla al sole.

Le perle, che s’erano di nuovo lievemente appannate, d’un tratto si schiarirono: il riflesso azzurro dell’aria diede loro una luce violacea iridescente, e parve che il sangue della loro vita misteriosa si ridestasse in loro.

Ella aveva portato la collana per donarla alla bambina, come un’offerta alla vita stessa: ma che la lasciassero finalmente in pace, come si lasciano i morti.