Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/35

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siano realmente piacevoli; purchè la mia giornata e la mia sera passino senza noia, senza accostamenti volgari, senza che io abbia a rimproverare a me stesso qualche cosa che mi umili o mi diminuisca. In fondo sono un solitario, forse un sognatore, forse anche un mistico.

Dopo una lieve pausa riprese:

— E adesso bisogna che le dica subito che non sono, come forse lei mi crede, ricco. Non faccia quel gesto di protesta: la ricchezza è una delle maggiori forze dell’uomo che sa usarla perchè ne conosce il vero ed intimo valore. Io purtroppo non sono ricco: ho però qualche cosa, salvata dal naufragio di quella che un tempo fu davvero la ricchezza della mia famiglia. Mio padre, che non ne conosceva appunto il valore, o perchè era l’ultimo di una razza esausta di godere, di tutto avere, ha cercato nella vita solo il piacere, le emozioni insolite, il rischio, l’avventura. S’era circondato di una corte di amici, di parassiti, di servi inutili: viaggiava, giocava; ha tentato anche, disgraziato, speculazioni delle