Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/36

Da Wikisource.

— 26 —

quali non aveva la minima conoscenza, e così si è giocata tutta la sua fortuna. La mamma non si accorse della rovina che negli ultimi anni di lui, quando la malattia lunga e triste, ch’era forse conseguenza delle sue dissipazioni, lo rimandò in casa e lo costrinse a una lenta espiazione. La mamma era religiosa, troppo religiosa: questa fu la sua sola debolezza: ella accettava tutto come volere di Dio: non sapeva opporsi alla forza del male che ci succhiava la vita e le sostanze: ad ogni modo tutto fu salvo, per opera di lei, poichè fu salvo il nome. Fu venduta anche la sua dote, e fra le altre proprietà un castello del più puro quattrocento che ancora si conserva intatto con le sue tre torri, il maschio e tutto l’interno perfettamente conservato. Mobili, armi, opere d’arte, persino le serrature sono ancora dell’epoca. Lassù ho passato la prima infanzia: da una parte il castello guarda su una grande vallata solitaria, incolta, dall’altra sul breve altipiano dov’è il piccolo paese sotto il quale ridiscende la vallea che per chilometri e chilometri è