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Pagina:Deledda - La giustizia, Milano, Treves, 1929.djvu/164

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mento di silenzio. — Voi mi diceste una volta che il Chessa v’aveva confidato che...

— Parli piano..., — pregò il pastore, guardando il balcone aperto.

— Sta bene. Avete detto ciò con altre persone?

— Con nessuno; neppure con Gesù Cristo.

— Egli non ha bisogno che gli si dica nulla, perchè sa tutto, — Stefano osservò solennemente e con doppia intenzione.

— Ma allora come vi hanno citato?

— Credevo fosse lei.

— Macchè, io! Se non ricordavo neppure! Eppoi avrei aspettato un anno?

Il Porri parve colpito da questa osservazione; curvò nuovamente la testa e si passò una mano sul petto. Allora Maria credè bene entrare nell’argomento:

— Ma cos’è questa citazione?.

— L’anno scorso, cominciò il Porri, volgendosele tutto e sperando di intendersi meglio con lei, — io dissi a don Stene qui presente che il Chessa, una notte che dormì nel mio ovile, mi confidò che i Gonnesa volevano incaricarlo d’uccidere don Carlo. Dio l’abbia in gloria....

E raccontò minutamente ogni cosa, con certi particolari che l’anno prima, essendo ancor vivo il Chessa, non aveva ardito rivelare.

— Ora, concluse, — non mi torna a conto