Pagina:Deledda - La giustizia, Milano, Treves, 1929.djvu/50

Da Wikisource.

— 42 —


Maria s’avvicinò alla porta e chiamò, ma Serafina non venne subito, e più tardi Stefano seppe che don Piane proibiva alle domestiche di risponder alla chiamata della nuora.

Intanto Maria, per prendere possesso della casa, si tolse il fazzoletto, lo stese a piè del letto di Stefano, e mise in ordine la camera. Camminava con passo lieve, ma naturale, e nel seguirla con gli occhi Stefano notava una certa disinvolta eleganza ne’ suoi movimenti e nel suo modo di camminare.

La camera era già rimessa in ordine, quando sull’uscio dell’attiguo salotto apparve il viso rosso di Serafina.

— Che vuole? — gridò la ragazza.

Maria le fe’ cenno di avanzarsi, ed ella attraversò le stanze con passo pesante e rumoroso.

Stefano, che cominciava ad assopirsi, aprì lentamente gli occhi, guardò la domestica e parve ricordarsi.

— Va da donna Maurizia e dille che per oggi non aspetti donna Maria.

Serafina lo fissò fra meravigliata e beffarda, ma egli la guardò duramente negli occhi e le accennò di andarsene.

— Non comanda altro?

— Va!

— Be’! — disse Serafina, e voltò i tacchi ru-