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164 la via del male


— Eh, diavolo, mi pare che hai anche il delirio, bello mio! Non gridare così! Se hai la febbre, coricati, — disse il padrone. — Ma almeno un bicchiere lo bevi, eh? Dà qui da bere, Maria. Voltati dunque; oh che vedi ancora la figura di Francesco Rosana dentro quel bicchiere?

Maria si scostò, ma non si volse: allora Pietre vide i bicchieri in uno dei quali doveva appunto aver bevuto Francesco. E respinse con ribrezzo il bicchiere che Maria venne lentamente a porgergli.

Ah, il cuore gli si infrangeva: avrebbe dato tutto il resto della sua vita per trovarsi solo con Maria e domandarle la spiegazione di quello che a lui pareva un abbominevole mistero.

Ma ella porse il bicchiere a zio Nicola, poi s’allontanò ancora, fece lentamente il giro della cucina, uscì e non rientrò più.

— Ha paura di me, — pensò il servo. — Perchè, perchè ha paura? Che posso farle io? Non ho giurato di non farle mai del male? Ella è vile; è vile, vile; ma io l’amo più di me stesso e se ella mi domandasse perdono...

Non sapeva perchè, pensando a lei egli si sentiva debole come un bambino; ma d’improvviso udì nuovamente come un lontano galoppo di cavalli, una fiamma gli bruciò il viso, una nube rossa gli passò davanti agli occhi.

Uccidere, uccidere! Bisognava uccidere qualcuno, bisognava bere un po’ di sangue umano per estinguere la sete terribile che gli bruciava la gola.