Pagina:Deledda - La via del male, 1906.djvu/336

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Cenere, Romanzo di Grazia Deledda. - Roma. Nuova Antologia. - Un voi. di pag. 384, L. 3. (¡indizi della stampa: La pronta facoltà rappresentativa della Deledda, come ti trasporta fra le tinte cupe del dramma, così ti sa dare 1’imprc‘sionc allietante della giovanile festosità d'una «cena d’amore; unita n ut sentimento profondo della natura, la rende efficacissima interprete della misteriosa eloquenza del paesaggio. Per la sua penna quella terra «rea. tanto selvaggi* « poetica insieme, rivive dinanzi a noi. I.e tepide notti stellate, la primavera precoce, che regna su i campi verdi, suaurranti pel ronfio degli insetti e nelle tancas coperte d' erba alta e fluttuante, i vermigli tramonti del sole, che si perde dietro le frastagliate e rocciose cime del (Jennargentu, le nebbie gelide di Konni, del bizzorro paesello • adagiato sulla cima di un monte come un avoltoio in riposo », tutto ciò è descritto in modo da lasciar intendere che chi o«serva ha la capacità non solo di vedere i contorni delle cose, ma anche di imprendere l'anima di certi gloriosi spettacoli del creato Noi salutiamo quindi questo Ctnert, che è indubbiamente il migliore romanzo della Deledda, non soltanto come una novella prova del suo ingegno così spontaneo e fecondo, della sua abilità di prosatrice che s’fc maturata miracolosamente dii sè, senza bisogno di scuole o di letture, ma anche come un segno luminoso del risveglio di un genere letterario, che le odierne condizioni politiche e sociali della nostra patria potranno portare a rigogliosa fiori'ura Caki.O SkgrÈ [Fan/mila Jella Domen'ua). I .a verità i tutta penetrata di poesia nel nuovo libco di Grazia Deledda : Cernere. Anche qui sono tristizie e bassezze : ma l'acerbo dramma umano che descrive ha intorno a sè un' immensa bellezza di natura ed è narrato da un ingegno essenzialmente poetico, nel quale, pur al cospetto d’ ogni più umile realtà, vivono sempre le immagini incantevoli dell'isola nativa, montagne selvose, profonde conche di ver- zura, orrizzonti pieni di splendori e di silenzio, c di là da quelli il mare che disfrena la fantasia, ed a contrapposto della selvatica Sardegna, le città d’Italia con le loro magnificenze storiche, c con la loro agitazione moderna. K mirabile l'arte con cui l'autrice tiene sempre sollevato l’animo del lettore e gli fa seutire quelle prime, ingenue, ineffabili sensazioni della giovinezza che soltanto certi grandi scrittori, come il Leopardi e II Tolstoi, «unno evocare; e sono proprio gli scrittori meno nmanli della vita, quelli che più innamoratamente rendono l'incanto della giovinezza, h più bella fra le cose belle. Duo Mantovani (¿a Stampa).